IL TUMBAGA NEI GIOIELLI ARTIGIANALI DI MARTE
UN VIAGGIO NELLA LEGA DI ORO E RAME
Il tumbaga nei gioielli artigianali di Marte non rappresenta soltanto una tecnica di lavorazione ma è un percorso, un viaggio, un’esperienza che affonda le radici nella storia.
Andiamo con ordine. Cos’è il tumbaga?
Il tumbaga è una lega di oro e rame il cui nome è da attribuire ai conquistadores spagnoli quando per la prima volta si imbatterono nelle popolazioni indigene quindaya che popolavano la zona del Medio Quindìo in Colombia. Le sapienti mani degli indios fondevano oro e rame, realizzando così il tumbaga per fabbricare statuette, gioielli ma anche altri oggetti sia ornamentali che d’uso quotidiano.
Quali sono le caratteristiche del tumbaga?
La peculiarità risiede nel punto di fusione molto basso rispetto a quello dei metalli da cui è composto il tumbaga ma, allo stesso tempo, una durezza maggiore del rame in grado però di preservare un’ottima malleabilità. Può essere inoltre lucidato in maniera efficace con del semplice acido citrico, contenuto anche nel limone per intenderci, che consente di ripulire il rame in superficie facendo emergere lo splendore dell’oro nella sua purezza.
Cenni storici.
Come ben sapete, Marte Gioielli trova gran parte della sua ispirazione nelle antiche tecniche orafe precolombiane, tra cui quella della fusione a cera persa. Una tecnica che venne perfezionata a tal punto nel corso degli anni che consentì di ottenere anche spessori estremamente sottili, anche di pochi decimi di millimetro. Le leghe utilizzate dagli orafi precolombiani erano di due tipo: quella oro argentifero ad alta caratura e quella di oro e rame, appunto tumbaga. La prima apparizione di questa lega è riconducibile al 1450 a.C. durante il periodo Chimù antico, nel Perù precolombiano.
L’arrivo in Europa è da attribuire ad uno dei più importanti artisti del manierismo, lo scultore, orafo e scrittore italiano Benvenuto Cellini. Quando si parla di Cellini si parla di un visionario, di un uomo ribelle e dalla idee innovative. Tra le sue opere più importanti ricordiamo la statua di Perseo con la testa di Medusa e la Saliera di Francesco I di Francia ma, ad un certo punto del suo percorso artistico, Benvenuto Cellini nelle prima metà del XVI secolo lascia una “ricetta orafa”, oggi contenuta ne “I trattati dell’oreficeria e della scultura”, che ci insegna come ottenere il tumbaga fondendo insieme oro e rame.
Questo è, in sintesi, il tumbaga: un viaggio iniziato oltre 3000 anni fa e che ancora oggi, attraverso i nostri gioielli, è possibile intraprendere.
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